Per bambini e ragazzi soggetti ad alta sensibilità o con selettività sociale
Arte terapia: educare alle emozioni
L’individuo vive fin dalla nascita in un sistema complesso di relazioni che lo turbano, gli provocano piacere, lo agitano, lo spaventano, lo incuriosiscono. Fin da subito il bambino deve confrontarsi con l’emotività che è alla base delle sue reazioni di risposta all’ambiente esterno. Vive emozioni e trasmette emozioni in un processo bidirezionale di andata e ritorno che si avvia alla nascita e prosegue per tutta la vita.
Docenti, genitori, educatori e specialisti della salute mentale, sanno quanto i bambini comunichino le loro emozioni nel gioco, nei disegni che eleggono a modalità espressiva per eccellenza per comunicare stati interni a volte di difficile gestione, sia per la fase evolutiva nella quale il bambino si trova, sia per le circostanze di vita.
Lo sviluppo emotivo, quindi, si dipana ed è in stretta coordinazione con lo sviluppo cognitivo e per tale motivo educare alle emozioni risulta essere un percorso indispensabile non solo in famiglia ma anche a scuola.
In ambito didattico, i bambini si fanno portavoce diretti della relazione tra apprendimento e vissuto emozionale che può accendere o spegnere il canale dell’attenzione in classe senza che il docente ne sia consapevole. Una lezione, può attivare ricettori emotivi capaci di impedire che il canale dell’attenzione necessario all’ascolto si apra in classe come veicolo primario della ricezione dell’informazione, perché un meccanismo di difesa attivato da emozioni negative può bloccare il canale di apertura e recezione. Il labile confine tra vissuto emotivo e trasposizione comportamentale rappresenta, quindi, un’area da tenere in considerazione nell’ambito della formazione scolastica.
Importante diventa dunque non solo veicolare sempre emozioni positive nell’apprendente, ma anche comprendere, trasmettere, equilibrare, sintonizzarsi sulle emozioni altrui. In una parola: educare alle emozioni.
L’arte: terapia e potenziamento
L’arte terapia nasce nei Paesi Anglosassoni negli anni Quaranta, dall’incontro e integrazione tra il mondo dell’arte e il mondo della psicoanalisi.
La sua specificità risiede nell’utilizzo delle arti figurative, verbali e non verbali quali mezzi per dare forma, colore e voce ai propri vissuti e renderli suscettibili di trasformazioni. In arte terapia, linguaggio per immagini e linguaggio verbale sono come due fili che si intrecciano: le immagini aprono la strada alle parole, guidandone il corso.
Attraverso l’utilizzo dei materiali artistici delle immagini, delle parole e dei linguaggi (verbali e non) insieme con i contenuti profondi di ciascun individuo, possono trovare un modo, un tempo ed un ambiente per poter riconoscere, valorizzati, esprimere se stessi, le proprie capacità e le proprie emozioni, insieme con gli altri.